INTERVISTA AD EDOARDO BONAFORTUNA

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Queste interviste hanno l’obiettivo di conoscere meglio le persone che fanno parte della Podistica Torino, i pensieri, le emozioni, le professioni. Perché tutti abbiamo delle storie interessanti da raccontare con una grande passione comune: la corsa.

Edoardo Bonafortuna è l’ultimo (in ordine cronologico) vincitore del Campionato Sociale Podistica Torino. Molti l’hanno già visto, oramai il suo viso è familiare in ambito podistico. Ma pochi probabilmente sanno come si prepara o cosa frulla nella sua mente.

Ciao Edo, cos’ha significato per te vincere il Campionato Sociale?
Una soddisfazione enorme perché è arrivato in un anno estremamente difficile per me dal punto di vista personale, quindi ora a distanza di tempo riconosco che lo sforzo maggiore è stato quello di trovare energie mentali prima che fisiche per continuare gli allenamenti con costanza, impegno e dedizione. Inoltre vincere un campionato è qualcosa di importante perché significa rimanere a buoni/alti livelli su gare di diversa natura per tutta la stagione, cosa che per un podista è molto difficile, visti i continui acciacchi, impegni professionali o familiari o problemi di varia natura.Ultimo ma non meno rilevante, è stato come chiudere un cerchio, dato che ero arrivato secondo l’anno precedente e mi sarebbe piaciuto chiudere al primo posto, per concludere un percorso e poi passare ad altri obiettivi.

 

Quando hai iniziato a correre?
Correvo da bambino, ho iniziato con mio padre, podista dalla fine degli anni 70 e per tutti gli 80. Ho iniziato con i cross e le gare giovanili poi ho mollato e ho giocato qualche anno a calcio prima di abbandonare lo sport durante l’adolescenza folgorato dalla passione per la musica.

A tuo avviso, qual è stata la tua migliore prestazione?
Ho un secondo posto assoluto alla mezza maratona di Asti del 2019. In realtà io non tengo molto in considerazione i tempi, o almeno tendo a non ricondurre tutto al numero, ai dati o al timing. So che sembra una bestemmia per chi pratica questo sport, però trovo che ci sia molto altro nelle performance. Ricordo meglio nel tempo infatti gare dove non mi sono piazzato o non ho fatto PB ma ho corso sentendo le vibrazioni giuste, stando bene all’arrivo e vedendo realizzati i frutti di tanto allenamento, o anche solo godendomi il luogo in cui mi trovavo e la giornata, la trasferta.

La tua distanza preferita?
La mezza maratona. Una gara abbastanza lunga ma veloce al tempo stesso e che soprattutto devi impostare a livello mentale con una giusta strategia. Insomma, ha tutti gli elementi del running, almeno quelli che piacciono a me: preparazione fisica, approccio mentale corretto, giusta e adeguata alimentazione. Poi è una gara che ti permette di venire fuori piano, e questo per me è fondamentale visto che sono un vero diesel vecchia generazione e prima del km 10 non capisco nemmeno se le gambe stanno bene o meno :)

Che lavoro fai?
Sono impiegato in un negozio di strumenti musicali e poi mi occupo di corsi di formazione musicale e consulenza. Inoltre continuo ancora a fare il dj quando impegni ed eventi vari lo permettono.

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Quando e quanto ti alleni?
Meglio dire mi allenavo. Ad ogni modo negli ultimi anni ho prediletto la fase centrale della giornata come momento da dedicare alla corsa.
Durante i periodi più caldi invece mattina presto prima di andare a lavoro o la sera intorno alle 20, quindi attraverso praticamente ogni fase della giornata ma in periodi diversi. Grazie alla 24x1 ora di Asti di un paio di anni fa ho avuto modo anche di correre durante la notte :) Ho orari flessibili nonostante tutto e riesco a gestirmi a seconda del lavoro, della stagione o del tipo di allenamento in tabella. Penso tra l’altro che quest’aspetto sia davvero fondamentale: la corsa è uno sport dove la routine può essere dannosa ed inserire sempre elementi diversi è importante per tenere vive la passione e l’impegno.

Corri solo su strada o ti diletti anche su altri terreni?
Decisamente strada. Se capita qualcos’altro faccio molta attenzione perché purtroppo sono molto delicato.

Preferisci allenarti da solo o in compagnia?
Mi sono (quasi) sempre allenato da solo, un po’ per natura, abitudine, impegni ed incastri, inoltre perché vedo la corsa come momento per isolarmi completamente da tutto il resto e ne approfitto.

Ti affidi ad un preparatore atletico o fai da te?
Quando qualche anno fa ho ripreso, per non dire iniziato praticamente, ho fatto per un po’ da solo poi ho iniziato a farmi seguire. Io ho anche la grande fortuna di avere tra i miei migliori amici Luca Porporato, preparatore atletico, e dal 2009 a capo del Ginnic Club, palestra di Castiglione Torinese. Il team del Ginnic vanta anche trainer di varia natura, fisioterapisti, nutrizionisti e uno psicologo della performance sportiva, quindi nel corso di questi anni non mi sono fatto mancare davvero nulla. Ero seguito nel mio percorso (lo sarei ancora ma sono costretto ad uno stop a tempo indeterminato) da tutte queste figure.

Il tuo allenamento preferito?
Si può dire lo scarico? :) Direi comunque ripetute in salita o comunque allenamenti in salita. Intenso, efficace, funzionale e non porta via troppo tempo nella maggior parte dei casi.

L’allenamento che proprio non sopporti?
Nessuno in particolare. Se non è giornata faccio fatica anche ad allacciarmi le scarpe, non influisce il tipo di lavoro che vado a svolgere di norma.

A cosa pensi mentre corri?
Alterno periodi in cui mi alleno con o senza musica. Quando corro senza la mente viaggia veloce ma cerco di concentrarmi sulle sensazioni e sul feeling del momento., anche se non sempre ci riesco. Penso che anche quello aiuti a migliorarsi e crescere.

Il tuo sogno podistico nel cassetto?
Le sei maratone del circuito “major” di Abbott: Tokyo, Londra, Berlino, Chicago, Boston e New York. Anche per unire le esperienze dei viaggi alla corsa e alla competizione. Ma con ogni probabilità rimarrà nel cassetto.

A cosa non puoi rinunciare?
Nella vita o nella corsa? Direi comunque buona musica e un buon bicchiere di vino, quindi potrei dire buona musica quando corro e un buon vino quando ho finito :)

Hai un rito scaramantico prima di una gara?
No, nessuno in particolare.

Come ultima domanda ti chiedo gli obiettivi per quest’anno?
Tornare a correre, dato che per motivi di salute sono costretto ad uno stop a tempo indeterminato. Il 2020 quindi per me sarà a tutti gli effetti un anno senza corsa e senza competizioni, con il migliore dei casi in cui tornerò a mettere le scarpette per fare qualche uscita, ma è tutto da vedere.

Non l’ho fatto in occasione della premiazione del campionato 2019 di qualche settimana fa ma colgo l’occasione per farlo ora se mi è permesso: vorrei ringraziare tutto lo staff PODISTICA TORINO per il lavoro a dir poco gigante fatto durante l’anno, per tutti noi della squadra. Quest’anno non potendo gareggiare spero di riuscire a dare il mio contributo magari dando una mano quando serve.
Grazie ragazzi!

Siamo noi a ringraziare Edoardo e non possiamo che augurargli una pronta guarigione e fargli sentire la nostra vicinanza con un caloroso abbraccio virtuale da parte di tutta la Podistica Torino e non. Tornerai sicuramente più forte di prima Edo.

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