COSA ASPETTARSI DALL’ ELITE MONDIALE DEL FONDO E MEZZOFONDO

Il 2019 è indubbiamente stato un anno pazzesco in termini di prestazioni nel fondo e nel mezzofondo mondiale. Il sub 2h in maratona (non ufficiale) da parte di Kipchoge, Brigid Kosgei che demolisce il precedente record del mondo appartenuto a Paula Radcliffe, Geoffrey Kamworor che stabilisce un nuovo record del mondo in mezza maratona, Joshua Cheptegei con un nuovo record del mondo sui 10km su strada a Valencia.

E tutto questo limitandoci ai record, perché come non menzionare lo strepitoso tempo di Bekele alla maratona di Berlino a soli due secondi dal record di Kipchoge, la doppia vittoria ai mondiali sui 10000 mt e 1500 mt da parte di Sifan Hassan, la vittoria di Joyciline Jepkosgei al suo debutto in maratona a New York e chi più ne ha più ne metta.

E’ indubbio che il mondo del mezzofondo e quello del fondo (soprattutto quest’ultimo) stanno vivendo un momento epocale, in cui record vengono infranti e barriere ritenute invalicabili, crollano come castelli di carta. Risulta a questo punto lecito domandarsi: “Cosa ci porterà questo 2020? I record appena stabiliti continueranno ad essere migliorati? E se sì in che maniera?”.

Per poter rispondere a queste domande bisogna innanzitutto guardare quali saranno i veri obiettivi dei maggiori performers mondiali. Il 2020 è l’anno delle Olimpiadi di Tokyo e forse mai come quest’anno l’attenzione mondiale è focalizzata sulla maratona olimpica.

Per quanto riguarda la distanza regina, la maratona appunto, sarà interessante vedere se ci sarà l’attesissimo faccia a faccia Kipchoge, Bekele, con l’aggiunta del terzo incomodo Kamworor. Se la presenza dei primi due sembra quasi certa, Kamworor non si è ancora sbilanciato, lasciando una porta aperta anche sui 10km. Le maratone olimpiche sono tendenzialmente gare tattiche, in cui il cronometro passa in secondo piano, conta vincere la medaglia d’oro. In ogni caso è certo che i due squadroni Kenya ed Etiopia si daranno battaglia fino alla fine per spingere i loro beniamini, Kipchoge e Bekele, al titolo olimpico, quindi quello che potrebbe uscire da questo scontro è quanto mai difficile da prevedere.

A questo punto sequalcuno volesse tentare il record del mondo in maratona dovrà provarci in primavera o nel tardo autunno. Kipchoge ha già reso pubblica la sua partecipazione a Londra, percorso veloce, in cui ha già vinto 4 volte. Chissà che non possa perfezionare proprio nella capitale del Regno Unito il suo record.

E a livello femminile? Il 2h14’4” a Chicago della Kosgei apre nuovi scenari impressionanti sui veri limiti femminili. Il record della Radcliffe che durava da 16 anni è stato spazzato via di più di un minuto. Finalmente anche la maratona a livello femminile sta avendo l’attenzione che merita, con un assottigliamento del range tra prestazioni maschili e femminili che sembrava utopistico. E se venisse organizzata una manifestazione stile “Vienna” anche per le donne? Cosa succederebbe? Speriamo che qualche facoltoso miliardario pensi anche al gentil sesso e decida di deliziarci di questa chicca sportiva e fisiologica.

Quello che è certo è che, oltre alla Kosgei, c’è un esercito di ragazze  sempre più giovani e agguerrite, ansiose di trovare un posto nell’olimpo del podismo, come Degitu Azimeraw, che ha corso il secondo miglior tempo al debutto in una maratona (seconda soltanto a Paula Radcliffe), o la già menzionata Joyciline Jepkosgei capace di correre a New York come una veterana della distanza. Senza dimenticare chi la maratona la conosce come pochi altri, leggasi Mary Keitany. Insomma, il mix perfetto per creare qualcosa di esplosivo.

Riducendo la distanza non mancheranno di certo le emozioni, visto che questo 2020 è cominciato con il record del mondo dei 10 Km demolito da Rhonex Kipruto. Kipruto, bronzo mondiale a Doha, è riuscito a strappare il record ad un certo Joshua Cheptegei, fresco oro mondiale. E se Kamworor decidesse di ripiegare sui 10 Km a dispetto della maratona? A questo punto vedremmo fronteggiarsi l’allievo di Kipchoge, il detentore del record del mondo e l’ex detentore del record del mondo. Solo loro tre? Assolutamente no, perché ci sarà il ritorno sulla distanza di Sir Mo Farah, ansioso di tornare al suo habitat naturale, la pista. Potrebbe inoltre dire la sua Julien Wanders, che ha appena stabilito a Valencia il record europeo sui 10 Km.  

Anche in campo femminile la possibilità di stabilire nuovi record è concreta, grazie al dualismo Hassan, Gidey. Solamente l’anno scorso Sifan Hassan ha stabilito il record del mondo sul miglio, mentre Letesenbet Gidey si è presa il miglior crono di tutti i tempi sui 15 km. Che decidano di trovarsi a metà strada e di darsi battaglia sui 10km?

Infine una menzione riguardo la situazione in casa Italia. I fari saranno senza dubbio puntati su Yeman Crippa, il cui record italiano, ottenuto ai Mondiali di Doha, l’ha ufficialmente proiettato nel mondo delle superstar mondiali. Nadia Battocletti ha appena vinto gli Europei di cross a Lisbona, con la speranza che possa continuare nel suo ottimo percorso di maturazione. E nella categoria fondisti Yassine Rachik, dopo essere andato vicino il primato italiano in maratona di Baldini a Londra, potrebbe addirittura superarlo con una super prestazione. Discorso analogo per Sara Dossena ahimè ancora alle prese con qualche guaio fisico. Eyob Faniel, dopo aver vinto alla fine dell’anno scorso la Bo Classic, porebbe regalarsi e regalarci enormi soddisfazioni.

L’anno che ci attende sarà sicuramente un anno pieno di rivelazioni, di tempi stratosferici, ma soprattutto di battaglie epiche, uomo contro uomo, donna contro donna, in alcuni casi addirittura nazione contro nazione, che raggiungeranno il culmine in agosto a Tokyo.